Vincenzo Orioles
Università di Udine
Tutte le comunità scientifiche esprimono associazioni professionali che danno voce e rappresentanza agli studiosi e ai docenti di un determinato ambito disciplinare e ne coordinano l’azione. Anche i linguisti hanno avvertito questa esigenza creando strutture associative che si facessero interpreti delle loro specifiche istanze. Ci sono organi sovranazionali, il più ‘universale’ dei quali è il Comité International Permanent de Linguistes / International Committee of Linguists, una sorta di ONU dei linguisti, noto con la sigla CIPL, fondato nel 1928 a l’Aia in occasione del primo congresso internazionale dei linguisti: per iniziativa del CIPL i congressi internazionali, promossi con cadenza quadriennale, sarebbero diventati un luogo permanente di scambio scientifico; ricordiamo anche la Indogermanische Gesellschaft che aggrega i linguisti di formazione storica con particolare riguardo a quelli di scuola tedesca. A livello di singoli Paesi, l’associazione che vanta maggiore spessore storico è per la Francia la Société de Linguistique de Paris, fondata nel 1863. Oltreoceano è attiva dal 1924 la Linguistic Society of America.
Nel corso del XX secolo anche in Italia autorevoli linguisti avevano formato per tempo attorno alle loro rispettive scuole e sedi locali alcuni sodalizi e circoli, ma bisognava attendere la fine degli anni Sessanta perché si creassero vere e proprie Società a livello nazionale: è in quella fase che maturano le condizioni per la costituzione della Società di Linguistica Italiana (SLI) e della Società Italiana di Glottologia (SIG). Le origini e l’atto di nascita della SIG, in particolare, hanno una quota di pionierismo non privo di fascino: a quanto raccontava il decano Romano Lazzeroni, recentemente scomparso, e come testimonia il profilo storico della Società pubblicato nel relativo sito, fu il 12 aprile 1970 che un gruppo di glottologi italiani riuniti a Pisa fondarono la Società, “approvandone lo statuto ed incaricando un comitato provvisorio costituito dai professori Giuliano Bonfante (Torino), Carlo Alberto Mastrelli (Firenze), Romano Lazzeroni (Pisa) di redigere il regolamento”. Il primo presidente della società, in carica per il biennio 1971/1972, fu Vittore Pisani.
Gli organi statutari della SIG sono l’Assemblea dei Soci e il Consiglio direttivo di cui fanno parte il Presidente, il Segretario e tre membri: le cariche sono triennali e non immediatamente rinnovabili. Lo statuto della SIG è piuttosto leggero, direi di stile ‘anglosassone’, demandando semmai al Regolamento alcune disposizioni operative più minute. Gli articoli programmatici sono il primo (“È costituita la Società Italiana di Glottologia che ha per scopo l’incoraggiamento e la promozione degli studi glottologici”) e il secondo, che individua da una parte i Soci di diritto, ossia i soggetti ‘strutturati’ che fanno parte del settore scientifico-disciplinare L-LIN/01 (Glottologia e Linguistica) e dall’altra gli studiosi ammessi per cooptazione, ossia su presentazione da parte di almeno due Soci.
Un momento istituzionale centrale nell’attività della SIG sono i convegni di studio organizzati in un primo tempo con cadenza semestrale e poi annuale: i primi convegni si tennero nel 1975 a Udine (24-25 maggio) e a Bologna (25-26 ottobre). I convegni, con l’intervento di prestigiosi relatori italiani e stranieri, affrontano temi legati di volta in volta agli aspetti teorici, metodologici ed applicativi delle discipline linguistiche. Ai lavori congressuali fanno regolarmente seguito i relativi Atti compresi in due serie editoriali: la prima, denominata “Orientamenti linguistici”, era edita da Giardini, Pisa; la seconda, che prosegue tuttora, è la “Biblioteca della S.I.G”, pubblicata per i tipi della casa editrice Il Calamo, Roma. Gli indici complessivi permettono, attraverso la rassegna dei temi selezionati per i singoli eventi, di seguire l’evoluzione degli interessi e degli indirizzi scientifici della scuola glottologica italiana. Se è vero infatti che il primo ambito di elezione degli studi coltivati dai Soci resta la linguistica storico-comparativa, con particolare riferimento ai problemi del mutamento e alle metodologie della comparazione e della ricostruzione, nel tempo la Società si è aperta a nuovi orizzonti tematici che esprimono una felice sintesi fra tradizione e innovazione. L’apertura è testimoniata dalla cosiddetta ‘declaratoria’ di settore, ossia dall’elencazione ufficiale dei contenuti caratterizzanti dell’ambito disciplinare che include anche “tematiche sociolinguistiche ed etnolinguistiche, variazione linguistica, plurilinguismo e contatto linguistico, status delle lingue e politica linguistica”.
La Società comprende anche Gruppi di studio che si raccolgono intorno a specifici interessi tematici. Tra questi ricordiamo il Gruppo di lavoro sulle Politiche e sui Diritti Linguistici costituitosi in occasione del convegno annuale della SIG svoltosi a Udine nel 2011. Il Gruppo intende promuovere la ricerca in questo ambito, di particolare interesse sociale e di stringente attualità, anche attraverso costanti interazioni con i principali organismi pubblici, sia italiani che europei, operanti nel settore delle politiche linguistiche. La SIG aderisce anche al Coordinamento intersocietario per la Storia del Pensiero Linguistico e Semiotico (CISPELS).
Tra le proprie finalità la SIG ha riservato un occhio di riguardo alla formazione delle nuove generazioni di studiosi, sia per informarli e guidarli sulle opportunità di accesso alla ricerca sia per accostarli a quella varietà di metodi e modelli, giudicata essenziale ai fini del loro ampliamento di orizzonti. Sotto questo aspetto gioca un ruolo centrale l’annuale Corso di Aggiornamento in Discipline Linguistiche organizzato a cominciare dal 1976, per i primi anni con sede a Pisa e poi dal 1982 all’Università di Udine; ridenominata da qualche anno Scuola Estiva di Glottologia e Linguistica, l’iniziativa è giunta con il 2019 alla 44a edizione. Strutturata come summer school residenziale, la Scuola si configura come uno spazio formativo che consente una efficace esperienza di perfezionamento ai laureati che abbiano attitudine alla ricerca. I giovani studiosi accedono anche a uno spazio dedicato per presentare comunicazioni ai convegni annuali promossi dalla Società.
La ‘politica universitaria’ è un altro importante oggetto di attenzione della Società, che si propone di qualificare e consolidare lo spazio delle discipline linguistiche nell’offerta formativa degli Atenei prestando attenzione agli aspetti organizzativi delle università, all’articolazione degli ordinamenti didattici dei corsi di studio, al reclutamento dei docenti. Intensa sotto questo aspetto è stata l’azione degli organi direttivi della Società che, in sinergia con le altre associazioni, sia quelle rappresentative degli studiosi di scienze del linguaggio sia quelle espresse dalle aree affini, è interlocutrice dei diversi soggetti istituzionali preposti alla governance della ricerca e della didattica negli atenei quali il Ministero dell’Università e della Ricerca (MIUR), il Consiglio Universitario Nazionale (CUN), gli organismi preposti alla valutazione e al monitoraggio della ricerca (come esempio L’ANVUR) ecc. Grazie a questa costante azione, la Società fa sentire la sua voce attraverso prese di posizione e documenti su temi cruciali che toccano sia in modo specifico la linguistica sia in generale i saperi umanistici.
1 Commento
Francesco Vincenti 16 Agosto, 2024
Una domanda:
– Ma il libro “La favola dell’indoeuropeo” di Giovanni Semerano, l’avete letto?
(Bruno Mondadori, 2005)
Sembrerebbe di no.
Distinti ossequi, Francesco Vincenti
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