Laura Baranzini, Matteo Casoni
Osservatorio linguistico della Svizzera italiana (www.ti.ch/olsi, www.lidate.ch)
Le forme dell’italiano
“Lo spunto per questo lavoro è nato più o meno così al tavolo di un ristorante: «Signorina, una ‘Schale Gold’, e per me un ‘Café crème’». Come suonerebbero in Italia queste espressioni zurighesi altrettanto moderne e forse anche diverse geograficamente, come Kretschmer or sono 50 anni aveva constatato per una serie di concetti analoghi del tedesco parlato?” (Rüegg [1956] 2016). Con questa domanda di ricerca si apriva il pionieristico saggio di Robert Rüegg sulla variazione geografica dell’italiano. Il progetto lìdatè – l’italiano dal territorio persegue il medesimo obiettivo d’indagine, pur con modalità diverse nella raccolta dei dati (tramite una web-app, invece che percorrendo fisicamente il territorio).
Conosciamo tutti, per esperienza, la molteplicità di forme in uso nell’area italofona (Italia e Svizzera italiana). Per esempio in ufficio si può usare il tipp-ex, il bianchetto, lo sbianchetto o la scolorina; e in pausa caffè si può mangiare un cornetto, un gipfel, un chifer o una brioche. La variazione tocca tendenzialmente tutte le lingue, ma l’italiano, per la sua particolare evoluzione storico-culturale, si presenta come una realtà notevolmente frammentata. La varietà della lingua contribuisce alla sua ricchezza e alla sua complessità, e merita una documentazione sistematica e completa. Se un grande lavoro di raccolta di dati è stato fatto per i dialetti, la varietà geografica dell’italiano resta spesso confinata a osservazioni puntuali e rapide (pensiamo alle etichette dei dizionari come ‘regionale’, ‘settentrionale’, ecc.), oppure non arriva proprio a superare la soglia della descrizione ‘ufficiale’ della lingua, risultando così spesso sottostimata e sottodocumentata.
L’italiano della Svizzera italiana
Nel caso dell’italiano della Svizzera italiana (ISIt), poi, questo ‘rischio di invisibilità’ della varietà regionale della lingua è ancora più elevato, se consideriamo che tutti gli strumenti di codifica della norma linguistica e quasi tutti i cosiddetti “testi o parlanti modello” (testi letterari, scolastici, giornalistici, parlato dei media o di persone autorevoli, ecc.) nascono in Italia e testimoniano un’eventuale variazione geografica sempre solo all’interno dei confini nazionali (fa parziale eccezione la lista di 34 ‘elvetismi’ accolti dallo Zingarelli). Allo stesso tempo, tuttavia, la varietà svizzera gode dell’attenzione degli esperti più di altre varietà regionali (per es. Berruto 1980, Moretti 2011, Baranzini & Casoni 2020), in virtù di alcune caratteristiche che la identificano non solo come varietà regionale ma anche come varietà statale (Pandolfi 2006): l’ISIt è infatti separato dal resto dell’Italia da un confine nazionale, e una percentuale importante delle sue forme linguistiche compaiono anche nelle varietà di lingua più controllate, dai testi ufficiali ai giornali e alla televisione. Una parte dei cosiddetti ‘elvetismi’ non viene quindi percepita come fortemente connotata regionalmente (e quindi connotata a livello di registro e di norma), e spesso sfugge proprio alla consapevolezza dei parlanti. In altri casi la connotazione geografica è invece presente ma non è accompagnata da una connotazione a livello di registro, quindi i parlanti non saranno portati ad evitare le forme regionali in contesti linguistici più sorvegliati.
Il progetto lìdatè
L’interesse per la variazione geografica della lingua, e in particolare per le peculiarità dell’italiano della Svizzera italiana sono al centro del progetto lìdatè (www.lidate.ch). Rivolto a chiunque abbia l’italiano come lingua materna, consiste in un sito web con una sezione ‘app’ dove l’utente, dopo essersi iscritto fornendo alcune informazioni utili all’elaborazione dei dati linguistici (lingue conosciute, luogo di residenza, tipo di studi intrapresi, ecc.), può rispondere a una serie di domande relative ai propri usi linguistici. Essenziale per gli scopi del progetto è la richiesta di geolocalizzare la propria varietà di italiano associandola a un comune dell’area italofona (“il mio è l’italiano di Bellinzona, Varese, Pisa, Fabriano, Napoli…”).
Figura 1 – Esempio di illustrazione lìdatè: cornetto/chifer/gipfel/brioche
Per esempio, riprendendo lo spuntino citato sopra, l’illustrazione in Figura 1 sarà accompagnata dalle domande “Questi termini fanno riferimento all’oggetto rappresentato. Quali conosci?” e “E tu, quali usi?”. Idealmente si hanno quindi informazioni sia sulle competenze ricettive (parole conosciute) che su quelle produttive (parole usate). Le risposte vengono poi associate alla località indicata dall’utente come rappresentativa della sua varietà di italiano e rappresentate su mappe e grafici disponibili in un’altra sezione dell’‘app’.
Che cosa iniziano a mostrarci i dati
Raccogliere dati di questo tipo permette di capire come si delineano i confini dell’area di diffusione di una forma, confini che non necessariamente coincidono con quelli politici (come nel caso di elvetismi ‘assoluti’ – Petralli 1990, che fanno riferimento a realtà solo svizzere, come può essere ‘consiglio federale’) ma che vanno a formare un’area linguistica più ampia (per es. pan-settentrionale). Prendiamo per es. un classico del gergo studentesco, cioè le forme usate per esprimere il concetto di ‘saltare le lezioni senza giustificazione’ (Fig. 2).
Figura 2 – Diffusione geografica di bigiare, marinare, fare sega, fare filone, fare forca (% sul tot. della zona)
Pur con le debite precauzioni dovute al numero ancora ridotto di risposte ricevute (soprattutto dagli utenti delle aree al centro e al sud dell’italofonia), il grafico permette di mappare l’uso prevalente in una certa zona delle diverse forme. Oltre a quelle proposte nel questionario, gli utenti hanno aggiunto più di una ventina di altre forme, tra cui balzare, bruciare/fare brucia, calia/caliarsela, fare cabò, fare fuga, fare vela, ecc. Per esprimere questo concetto (così come per molti altri), l’italiano sembra quindi mostrare una grande varietà.
I dati permettono anche di osservare i comportamenti linguistici all’interno di una comunità, per es. come coesistono e si distribuiscono le forme dell’italiano standard e le forme regionali più o meno standard: la prevalenza di una forma rispetto a un’altra permette una definizione della norma linguistica d’uso più vicina alla realtà dei parlanti. Vediamo per es. la distribuzione delle locuzioni a dipendenza, a seconda, secondo nella Svizzera italiana. La prima forma è indicata (Petralli 1990: 177-179) come molto diffusa e peculiare dell’ISIt senza varcare i confini nazionali; i nostri dati lo confermano: a dipendenza è conosciuto da quasi tutti gli italofoni della Svizzera italiana e usato da una buona parte di essi, è usato anche da italofoni italiani residenti nel nostro territorio. La fig. 3 evidenzia come la forma regionale coesiste nell’uso degli italofoni della Svizzera italiana con quelle dell’italiano standard d’Italia (le colonne delle due forme hanno un’altezza simile). Anzi, guardando in dettaglio i dati notiamo una buona percentuale di utenti che dichiara di usare esclusivamente a dipendenza.
Figura 3 – Uso esclusivo o combinato delle forme a dipendenza, a seconda, secondo (% sul tot. degli italofoni della Svizzera italiana)
La locuzione rientra quindi a pieno titolo nell’italiano standard regionale della Svizzera italiana come forma alternativa e non marcata a nessun livello. Non è percepita come regionalismo ed è usata normalmente accanto alle altre forme a tutti i livelli di registro e in tutti i contesti, come mostrano gli esempi che seguono, ordinati in base alla maggiore formalità o informalità del contesto di enunciazione (dal testo ufficiale al post nel social media) e al tipo di canale (scritto, parlato, digitato).
- Durante una giornata di lavoro avete diritto a fare una pausa. A dipendenza delle ore di lavoro giornaliere da compiere, la vostra pausa sarà più o meno lunga. (www.ch.ch, portale informativo pubblicato dalla Confederazione, rivolto anche a chi intende risiedere in Svizzera).
- La procedura varia a dipendenza del progetto e del Cantone: ma sarà sempre compito dell’Autorità decidere sulla conformità del progetto con le esigenze poste dal diritto ambientale (www.ti.ch, portale dell’amministrazione cantonale).
- La informiamo che l’importo sarà riaccreditato sulla sua carta di credito oppure sulla sua carta PostFinance a dipendenza del mezzo di pagamento che ha utilizzato. […]. Cordiali saluti. (e-mail di un ufficio dell’amministrazione cantonale)
- Lo stipendio sarà definito, a dipendenza delle conoscenze e delle esperienze professionali, all’interno delle classi da 1 O a 15 della scala del Regolamento Organico dei dipendenti comunali (ROD). (offerta d’impiego pubblicata da un’amministrazione comunale).
- Buogiorno a tutti ! Sono di nuovo disponibili i test fai da te in farmacia. / Per i PCR è meglio se venite al mattino dalle 8.00 alle 10.00 poiché poi passa Synlab a ritirarli. / Quelli del pomeriggio partiranno il giorno seguente. Il risultato è tra le 24/48 ore a dipendenza del lavoro del laboratorio (post su Facebook di una farmacia)
- Gli spettrometri per immagini calcolano la luce riflessa dalle piante a dipendenza delle loro caratteristiche chimiche o morfologiche (parlato, speaker del Telegiornale, RSI, ente televisivo regionale e nazionale)
- Ogni situazione è diversa a dipendenza delle zone di pascolo (intervistato, Il Quotidiano, RSI)
- Locale molto carino ma a dipendenza dell’orario piuttosto affolato [sic] (estratto da un post in Tripadvisor pubblicato da un’utente ticinese)
Oltre a offrire elementi comprovanti la promozione dell’ISIt a seconda ‘piccola norma linguistica’ diversa da quella italiana, il progetto lìdatè si propone come uno strumento di divulgazione e di riflessione (a scuola e in generale presso i parlanti) attorno alla consapevolezza sull’uso della lingua e agli atteggiamenti nei confronti della variazione linguistica.
Perché si chiama così
Il nome gioca su vari aspetti: in primo luogo lìdatè è un acronimo di l’italiano dal territorio con il quale si sottolinea l’interesse per le varietà geografiche della lingua. Il territorio è una delle principali dimensioni di variazione di una lingua: basta percorrerlo e prestare orecchio per rendersene conto. Anzi si può dire che la varietà di italiano regionale corrisponde concretamente al nostro italiano parlato corrente (Poggi Salani 2010). La scelta di scrivere il nome con il doppio accento, discostandosi dalla norma ortografica, lo rende unico (come un ‘marchio’) e permette di ottenere una lettura spontanea corrispondente a “lì da te” (alla base dell’intero progetto c’è infatti la domanda posta al parlante: “Come si dice, lì da te?”). Anche l’accento su ‘tè’ accenna alla territorialità del progetto, se consideriamo che la pronuncia aperta della ‘e’ nel pronome tonico di seconda persona è tipica della varietà lombarda e della Svizzera italiana. Per altro l’aspetto fonetico è uno di quelli ritenuti più caratterizzanti a livello stereotipico nel riconoscimento delle varietà regionali.
Per iscriversi e partecipare al progetto: www.lidate.ch.
* Una versione più articolata del testo è uscita su Scuola ticinese, n. 343 (2022).
Per approfondire
Baranzini, Laura & Matteo Casoni. 2020. L’italiano della Svizzera di lingua italiana. (https://www.treccani.it/magazine/lingua_italiana/articoli/scritto_e_parlato/Europa4.html) (accesso 19.12.2022)
Berruto, Gaetano. 1980. Alcune considerazioni sull’italiano regionale ticinese. Bellinzona: Dipartimento della pubblica educazione.
Moretti, Bruno. 2011. Italiano di Svizzera. (https://www.treccani.it/enciclopedia/italiano-di-svizzera_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29) (accesso 19.12.2022)
Pandolfi, Elena Maria. 2006. Misurare la regionalità. Uno studio quantitativo su regionalismi e forestierismi nell’italiano parlato nel Canton Ticino, Bellinzona: Osservatorio linguistico della Svizzera italiana.
Petralli, Alessio. 1990. L’italiano in un cantone. Le parole dell’italiano ticinese in prospettiva sociolinguistica, Milano: Franco Angeli.
Poggi Salani Teresa. 2010. Italiano regionale. (https://www.treccani.it/enciclopedia/italiano-regionale_%28Enciclopedia-dell%27Italiano%29/#:~:text=Si%20intende%20per%20italiano%20regionale,almeno%2C%20svizzero%2Ditaliano) (accesso 19.12.2022)
Rüegg, Robert, [1956] 2016. Sulla geografia linguistica dell’italiano parlato, a cura e traduzione di S. Bianconi. (https://www4.ti.ch/fileadmin/DECS/DCSU/OLSI/documenti/Rueegg_Geografia-linguistica-italiano-parlato-E-BOOK-OLSI.pdf) (accesso 19.12.2022)
0 Commenti
Lascia un commento